SOCIAL MEDIA POLICY: PERCHE’ AVERNE UNA?

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SOCIAL MEDIA POLICY: PERCHE’ AVERNE UNA?

Vi siete mai domandati se la vostra azienda è dotata di una Social Media Policy?
Avete mai pensato a quanto sia esteso il mondo dei social media?
Avete mai provato ad immaginare a quante cose contrarie al benessere della vostra azienda possono svilupparsi in questo mondo virtuale?
Avete mai immaginato quali impatti economici e di immagine queste azioni potrebbero avere sulla vostra azienda?

Forse non ci avete pensato troppo ma se vi fermaste a riflettere potreste capire quanto diventi fondamentale dotare la propria azienda di una Social Media Policy che permetta di normare comportamenti legati al mondo social da parte di tutti gli attori: dipendenti, fornitori, consulenti etc.

Sicuramente vi starete domandando: ma che cosa può succedere di tanto grave sui social che mi porti a dover considerare di dotarmi di un’adeguata Social Media Policy?

Alcuni esempi potranno portarvi a fare delle riflessioni su quali rischi potrebbero succedere.

1) Il mondo delle chat aziendali: WhatsApp; Telegram etc.

Pensiamo alla normale chat utilizzata per condividere idee o informazioni aziendali, a volte dati sensibili.
Ci sentiamo tranquilli “li dentro” tanto è una chat solo tra di noi.
Eppure la possibilità che questi dialoghi, queste immagini o questi dati interni possano erroneamente (o non erroneamente) uscire dalla chat stessa ed essere condivisi con persone esterne e questa cosa potrebbe esporre l’azienda a problemi di notevole portata.

Sempre con lo stesso principio di cui sopra pensate ad un uso vessatorio nei confronti di qualcuno o all’uso di linguaggi offensivi, sessisti, razzisti, discriminanti, etc che si potrebbe sviluppare, anche solo “per scherzo” sulla chat interna.

Se quanto sopra e tanto altro ancora avvenisse sulla chat aziendale senza che l’azienda normasse con una Social Media Policy l’uso di questo strumento aziendale questa verrebbe chiamata a dover dimostrare di aver predisposto tutto il possibile per evitare che la cosa potesse accadere se non fosse in grado di farlo sarebbe chiamata a risponderne in solido con chi le avesse riferite con ovvie ripercussioni economiche…

2) Pensiamo alle immagini che si pubblicano direttamente o indirettamente sui propri social

Siamo sicuri di avere i diritti per poterle esporre?
Abbiamo la certezza di avere le liberatorie da parte delle persone che vengono esposte?
E se le immagini postate, anche non direttamente da noi, mostrassero situazioni non consone o addirittura pericolose/dannose.
Che dire di immagini che ritraggono in modo esplicito minori?
La Social Media Policy norma queste situazioni a tutela dalla vostra azienda.

3) Pensiamo alla concorrenza

Immaginiamo che un dipendente celebri i prodotti della nostra azienda affermando che questi sono assolutamente superiori a quelli dell’azienda concorrente…
Certo sui suoi social il dipendente può esprimere o mostrare tutto quello che vuole ma a patto che lo faccia dichiarando che è una sua opinione e non è espressione di una opinione dell’azienda.
Se questa situazione non venisse normata con una Social Media Policy l’azienda concorrente potrebbe dar corso ad azioni che porterebbero a potenziali sanzioni economiche per l’azienda stessa se non dimostrasse che aveva ben normato al suo interno questo tipo di circostanza.

4) Chi è autorizzato a comunicare per conto dell’azienda?

Siamo sicuri di aver definito in maniera inequivocabile chi sia il responsabile della comunicazione aziendale sui social? E siamo sicuri di aver normato che cosa possa o non possa dire?
Siamo sicuri che più persone non possano avere le credenziali e postare, in nome o per conto dell’azienda, quello che reputano possa essere a lei utile?
Siamo sicuri di normare adeguatamente l’uso privato dei social da parte dei dipendenti/fornitori/consulenti che potrebbero divulgare o condividere informazioni, o esprimere pareri, sui propri social, su prodotti, fatti ed altro che riguardano l’azienda che la stessa non vorrebbe divulgare?
La Social Media Policy serve anche a questo.

5) Come gestire una situazione di crisi?

Si è previsto chi debba essere la persona che anche nel mondo social possa gestire situazioni di crisi?
Non parliamo solamente di eventi catastrofici di una certa rilevanza nazionale ma anche cose più semplici come un consumatore che pubblica come non gradisca il prodotto/servizio o dichiari di essersi fatto male usando un prodotto dell’azienda, oppure un fornitore indispettito possa esternare tutto il suo livore contro l’azienda?
La gestione dei “famigerati” Haters: come comportarsi cosa rispondere etc….

Ecco, come avete potuto iniziare a capire, senza una Social Media Policy, le cose sopra citate e molte altre ancora, potrebbero diventare delle “bombe ad orologeria” che potrebbe detonare contro l’azienda stessa portando effetti economici molto significativi oltre che danni di immagine rilevanti

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